GREEN PASS IMMOBILIARE

Anche per vendere o affittare casa, avremo a breve bisogno del Green Pass.

O meglio di un Pass, cioè un certificato, che deve essere Green, cioè rispettoso dell’ambiente.

Sta infatti per passare una nuova legge che metterà fuori mercato tutti gli immobili che non rispettano determinati standard, sarà necessario insomma una sorta di patentino per vendere o affittare. Qualche anno fa c’era una pubblicità che diceva “Risparmia energia! Anche se puoi permetterti di sprecarla, il Paese non può”, è questo il riassunto della nuova legge che la Comunità Europea sta imponendo ai proprietari di immobili con classificazioni energetiche basse.

Quindi non si può vendere o affittare casa se l’edificio non è “Green” cioè se non ha una determinata classe energetica, questo perché il governo comunitario vuole prendere sul serio gli impegni presi nella lotta al cambiamento climatico, così da non sentirsi più dire che su questo fronte ci sono solo i “bla, bla, bla”.

Per ridurre quindi le emissioni di CO2, chiede che entro il 1 Gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali da costruire o da ristrutturare, abbandonino la classe G (cioè la più scadente) e passino almeno alla classe F e non solo, entro il 2033 dovranno essere di classe E, quindi di una classe superiore.

Se questo non accade, il proprietario sarà costretto e tenersi la sua casa perché gli sarà vietato di venderla o affittarla.

Intanto si discuterà a partire dai prossimi giorni a Bruxelles sull’operatività o meno della proposta di legge; il concetto però che si vuole far passare è che gli edifici residenziali non possono essere esclusi dal programma di riduzione delle emissioni e non solo gli immobili destinati ad abitazione, ma anche gli edifici pubblici dovranno dare il loro buon esempio.

Quindi chi ha la casa con classe energetica G dovrà affrettarsi nel fare interventi che le consentano di fare un salto di classe, restano fuori da questo obbligo solo gli edifici storici e quelli dedicati al culto.

Di istinto ci verrebbe da fare una considerazione: ora abbiamo un motivo in più per aderire al Superbonus o ad altre agevolazioni fiscali che consentono di saltare di classe energetica, perché se è vero che, nel caso in cui la bozza venga approvata, mancano ancora 8 anni per adeguarsi, è altrettanto vero che il Superbonus ha vita più breve, per ora è stato prorogato fino a tutto il 2023 per i condomini, ma se per qualche motivo non venisse più rinnovato, chi vuol vendere o affittare una casa che oggi è di classe G, dovrà fare dei lavori completamente di tasca propria senza poter recuperare tutto ciò che oggi offre lo Stato in termini di detrazioni.

Anche se la direttiva europea dovrebbe concedere ai singoli Stati degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati e i governi possono anche utilizzare altri fondi a loro disposizione, il problema è che la lotta alle emissioni di CO2 prevede tanti altri interventi non solo sull’edilizia ma anche sui trasporti, in altre parole c’è sempre il timore che il costo di tutto questo ricada su imprese e famiglie.

 

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